L’osteoporosi aumenta il rischio di fratture, ma si possono prevenire

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In Italia 3,5 milioni di donne ed 1 milione di uomini adulti soffrono di osteoporosi. Una patologia dal forte impatto socioeconomico le cui conseguenze, soprattutto negli anziani, costituiscono un’importante causa di mortalità. Adottare misure preventive è necessario per impedirne l’insorgenza o rallentarne la progressione.

Cos’è l’osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia del tessuto osseo, il quale risulta alterato sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.  Infatti, l’indice di densità ossea totale si riduce e la composizione microscopica cambia, divenendo più fragile. Il risultato è un aumentato rischio di fratture anche per traumi lievi.

Le donne sono più esposte a rischio di osteoporosi. Nel periodo post-menopausale mutano gli equilibri ormonali e ciò rende l’organismo suscettibile a tale patologia. Inoltre, con l’avanzare dell’età più cofattori concorrono all’aumentato rischio.

Attualmente si stima che, nella popolazione italiana con oltre 50 anni di età,  siano 90.000 le fratture di femore dovute all’osteoporosi . Il peso della patologia è enorme, basti considerare che il 15-30% dei pazienti più anziani con frattura di femore muore entro un anno. Adottare una valida strategia preventiva deve essere l’obiettivo dell’intervento terapeutico.

Agire sui fattori di rischio riduce i casi di osteoporosi senza ricorrere all’ausilio dei farmaci. L’età, il sesso femminile e la menopausa prima dei 45 anni sono elementi non modificabili che predispongono all’insorgenza dell’osteoporosi. Invece, ripristinare i corretti livelli di Vitamina D e valutare il ridotto introito di Calcio sono interventi utili a ridurre il rischio di malattia o migliorarne l’andamento.

La sola integrazione di calcio migliora l’indice di densità ossea 

Il calcio è un elemento chiave nello sviluppo della patologia osteoporotica. Si stima che la popolazione italiana non abbia con la dieta un soddisfacente introito giornaliero medio di calcio.  La carenza di calcio aumenta il rischio di osteoporosi.

Uno studio ha dimostrato che la sola integrazione di calcio incrementa l’indice di densità ossea in donne in menopausa da più di 5 anni che non ne assumono una corretta dose giornaliera. La remineralizzazione del tessuto osseo riduce notevolmente il rischio di fratture.

Calcio e Vitamina D riducono la demineralizzione ossea alla base dell’osteoporosi

Calcio e Vitamina D sono utili anche in prevenzione primaria, ovvero nel trattamento profilattico dell’osteoporosi in persone sane. Nei pazienti affetti, invece, l’integrazione diminuisce il rischio di frattura ed incrementa l’indice di densità ossea.

Garantire il corretto apporto di Calcio e Vitamina D è una premessa imprescindibile per considerare il trattamento farmacologico. Si è dimostrato che gli individui carenti rispondono meno alle terapie.

Anche la Vitamina K2 potrebbe avere un ruolo benefico

Diversi studi hanno analizzato il ruolo della Vitamina K2. Agendo in sinergia con la Vitamina D, regola gli equilibri plasmatici di calcio ed influenza il metabolismo osseo.

Un nuovo studio coreano ha indagato il peso della vitamina K2 nel trattamento dell’osteoporosi in donne in menopausa con più di sessant’anni. I ricercatori hanno suddiviso i pazienti i due gruppi ed hanno somministrato vitamina K2, assieme a Vitamina D e Calcio. All’altro gruppo sono stati somministrati solo Calcio e Vitamina D.

Al termine dei sei mesi di trattamento è emerso che il gruppo al quale era stata somministrata Vitamina K2 aveva livelli più alti di densità ossea misurati a livello della terza vertebra lombare. Tale evidenza ha aperto le porte a nuovi studi che prospettino un utilizzo sistematico di Vitamina K2 comeausilio per la prevenzione nell’osteoporosi.

L’osteoporosi è una patologica prevenibile

L’osteoporosi è una patologia del tessuto osseo che affligge diversi milioni di donne in Italia. La riduzione dell’indice di massa ossea comporta un altissimo rischio di fratture anche per traumi di lieve intensità. Prevenire la malattia prima che insorga è lo spirito che deve guidare l’intervento terapeutico. Correggere la carenza di vitamina D e integrare il Calcio negli individui con un ridotto introito giornaliero è una premessa ineludibile. Dai recenti studi è emerso che anche l’integrazione di Vitamina K2 si sta dimostrando un valido aiuto per la prevenzione.

Letteratura scientifica di riferimento

  • Linee guida per la diagnosi, la prevenzione ed il trattamento dell’osteoporosi. A nome della Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS)
  • Sang Hyeon Je et al. Vitamin K Supplement Along with Vitamin D and Calcium Reduced Serum Concentration of Undercarboxylated Osteocalcin While Increasing Bone Mineral Density in Korean Postmenopausal Women over Sixty-Years-Old. J Korean Med Sci 2011; 26: 1093-1098
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