Streptococco β-emolitico in gravidanza: i probiotici ne prevengono la colonizzazione

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Lo Streptococco β-emolitico di gruppo B o GBS è un batterio che colonizza il tratto intestinale e vaginale di donne asintomatiche ed in ottima salute. La sua presenza è normalmente ben tollerata e non causa sintomi, ma in gravidanza è necessario prestare particolare attenzione. La trasmissione materno-fetale è causa diretta di gravi infezioni neonatali che pongono il bambino a rischio di vita.

Una donna su tre in gravidanza è colonizzata da Streptococco β-emolitico gruppo B

Si stima che il 30% delle donne in gravidanza sia colonizzata da Streptococco β-emolitico gruppo B. Al fine di identificare le portatrici, il sistema sanitario offre a tutte le gravide un test di screening fra la 35esima e 37esima settimana di gravidanza. Il test, che si compone di un tampone vaginale e rettale, discrimina le gravide portatrici e permette di indirizzarle verso una terapia antibiotica profilattica.

Il neonato che nasce da una madre portatrice di GBS è ad alto rischio EOS. L’EOS o Early Onset-Sepsis è una grave infezione neonatale che pone il bambino in pericolo di vita. La colonizzazione materna da Streptococco β-emolitico di gruppo B è la causa principale di sepsi precoce nel neonato. Sebbene alla nascita quasi la totalità dei neonati sia asintomatica, il 3% di essi può sviluppare una gravissima infezione ed in più della metà dei casi è mortale.

La profilassi antibiotica riduce drasticamente l’incidenza di sepsi neonatale. Nelle donne positive al tampone rettale-vaginale o in coloro che non conoscono il proprio stato ma sono ad alto rischio colonizzazione, gli antibiotici bonificano l’ecosistema vaginale. L’assunzione di antibiotici non è scevra da effetti avversi e modifica la flora batterica vaginale alterandone l’equilibrio. A tal scopo si è introdotto un approccio preventivo al problema ricercando nuovi elementi che riducano i tassi di colonizzazione materna.

I probiotici sono un ottimo alleato contro lo Streptococco β-emolitico gruppo B

I probiotici si sono mostrati un plausibile alleato nella lotta contro lo Streptococco β-emolitico gruppo B. Infatti, l’integrazione di probiotici nelle adeguate concentrazioni e con le giuste indicazioni cliniche contribuisce al miglioramento dello stato di salute dell’individuo. L’ipotesi ampiamente studiata si basa sul razionale che la somministrazione di probiotici nelle condizioni di disbiosi migliori l’ecosistema intestinale e vaginale restituendolo al normale equilibrio. Non tutti i probiotici possiedono le stesse qualità e caratteristiche e la scelta deve essere oculata sul singolo disturbo per ottenere il miglior risultato.

Il L. rhamnosus GR-1 e il L. reuteri RC-14 hanno la capacità di ripristinare lo stato di salute dell’ecosistema vaginale alterato. Diversi studi ne hanno indagato l’efficacia ed una metanalisi ha cercato di raggrupparne i risultati. Le evidenze suggeriscono che l’impiego dei probiotici favorisca il miglioramento dello stato di salute della donna riducendo il rischio di colonizzazione da GBS.

Il L. rhamnosus GR-1 e il L. reuteri RC-14 riducono i tassi di colonizzazione da GBS?

La recente metanalisi di trial clinici randomizzati pubblicata su Nutrients ha valutato l’efficacia della somministrazione dei probiotici nella riduzione dell’incidenza di colonizzazione da GBS. Dei 5 trial inclusi, in quattro i ricercatori hanno somministrato il L. rhamnosus GR-1 e il L. reuteri RC-14. La posologia impiegata varia negli studi da 1×108 CFU a 5,4×109 CFU e il periodo di somministrazione da 2 a 12 settimane.

L’analisi dei dati rivela che la supplementazione di probiotici nelle gravide:

  • riduce l’incidenza dei tamponi positivi allo Streptococco β-emolitico gruppo B (31,9% nel gruppo di intervento vs 38,6% nel gruppo di controllo);
  • favorisce la negativizzazione di colture retto-vaginale in donne positive al BGS al baseline.

Inoltre, il trattamento risulta efficace se iniziato dopo la 30esima settimana di gestazione evidenziando un’assenza di beneficio di periodi di supplementazione maggiori. Nel gruppo in terapia con i probiotici si è registrato in ultimo una riduzione del numero dei tagli cesarei sebbene la metanalisi non si ponesse questo come outcome.

L. rhamnosus GR-1 e il L. reuteri RC-14 migliorano lo stato di salute del microbiota vaginale

L’integrazione di L. rhamnosus GR-1 e il L. reuteri RC-14 migliorano lo stato di salute del microbiota vaginale ripristinando la quota di lattobacilli persi. I lattobacilli, infatti, costituiscono un deterrente alla proliferazione di specie batteriche patogene verso le quali possiedono proprietà antibatteriche dirette. Inoltre, competono con gli streptococchi per i nutrienti, nonché per l’adesione alla parete vaginale disincentivandone la replicazione.

Non tutti i probiotici possiedono le stesse caratteristiche, le quali sono peculiari del singolo ceppo batterico. Nello specifico, l’integrazione con L. rhamnosus GR-1 e L. reuteri RC-14 si è dimostrata un valido aiuto per ridurre l’incidenza di colonizzazione da GBS.

I probiotici sono supplementi sicuri per la madre e per il bambino. L’integrazione di L. rhamnosus GR-1 e il L. reuteri RC-14 è generalmente ben tollerata e gli effetti avversi sono trascurabili. I benefici, però, sono svariati.  Alcuni studi hanno proposto l’ipotesi, avvalorata da nuova letteratura scientifica, che l’integrazione di L. rhamnosus GG abbia effetti positivi sul sistema immunitario di mamma e bambino. Clinicamente ciò comporterebbe la riduzione di incidenza di eczema atopico nei neonati con fattori di rischio, influenzerebbe i meccanismi che sottendono il diabete gestazionale, ridurrebbe il rischio di parto pretermine e l’incidenza di mastite post-partum.

Letteratura di riferimento

  • Menichini et al. Supplementation of Probiotics in Pregnant Women Targeting Group B Streptococcus Colonization: A Systematic Review and Meta-Analysis
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