I probiotici mitigano i sintomi della colite ulcerosa

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La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica che colpisce preferenzialmente l’ultimo tratto dell’intestino. Assieme al Morbo di Crohn affliggono circa 50 individui ogni 100.000 causando danni progressivi ed irreversibili che compromettono la funzionalità della mucosa intestinale.

La colite ulcerosa riduce drasticamente la qualità di vita dei pazienti

I sintomi della colite ulcerosa minano drammaticamente la qualità di vita dei pazienti. L’infiammazione intestinale si manifesta con diarrea mucosa ed ematica, tenesmo rettale, senso di urgenza alla defecazione con evacuazioni di volume ridotto, dolore diffuso, crampi addominali e flatulenza. Possono accompagnarsi sintomi extra-intestinali che aggravano il quadro e richiedono un approccio tempestivo ed incisivo. La storia naturale della malattia alterna recrudescenze a stati di remissione. L’obiettivo clinico è prolungare i periodi di remissione migliorando il benessere dei pazienti.

Attualmente non è completamente chiaro quale sia il fattore scatenante della malattia. Le ipotesi più accreditate addebitano alla predisposizione genetica la vera responsabilità. Il sistema immunitario reagirebbe in maniera abnorme a stimoli di per sé innocui, innescando un processo infiammatorio cronico che danneggia la mucosa intestinale. La flora batterica intestinale potrebbe funzionare da trigger infiammatorioinducendo l’attivazione immunitaria. L’equilibrio dei complessi meccanismi che regolano l’attivazione e la tolleranza immunologica sono in parte legati al microbiota.

Il microbiota: un ruolo chiave nella colite ulcerosa

Il microbiota è l’insieme dei batteri che abitano il tratto intestinale, i quali svolgono funzioni essenziali per la salute. Il microbiota è un vero e proprio organo che protegge dalla colonizzazione di germi patogeni, fornisce elementi fondamentali per la nutrizione umana ed ha capacità immunomodulatorie. La microflora promuove un ambiente antinfiammatorio aumentando la tolleranza immunologica verso gli antigeni intestinali.

I probiotici sono microorganismi vivi che se assunti nelle adeguate concentrazioni e con le giuste indicazioni contribuiscono al miglioramento del benessere dell’organismo. La disbiosi è l’alterazione qualitativa e quantitativa delle specie batteriche che compongono la microflora intestinale ed i probiotici aiutano a ripristinarne il corretto equilibrio.

La manipolazione della microflora intestale potrebbe contribuire alla gestione delle fasi di riacutizzazione

La manipolazione del microbiota potrebbe prolungare i periodi di remissione dai sintomi della colite ulcerosa. Secondo una delle ipotesi più accreditate, la disbiosi funge da trigger infiammatorio che coadiuva la riacutizzazione della malattia. La supplementazione con probiotici riequilibra la flora batterica intestinale aumentando la quota di Lattobacilli, i quali promuovono una risposta di tipo antinfiammatorio.

Uno studio clinico condotto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha valutato se l’integrazione di L. rhamnosus GG possa contribuire a prolungare i periodi di remissione della malattia. La mesalazina è il farmaco di scelta nella colite ulcerosa, ma i probiotici potrebbero essere dei coadiuvanti utili. I ricercatori hanno comparato l’efficacia di mesalazina ed L. rhamnosus GG assunti in concomitanza e separatamente in un gruppo di pazienti in remissione.

I pazienti arruolati sono stati suddivisi in tre gruppi e sottoposti a 12 mesi di trattamento. Al primo gruppo è stata somministrata mesalazina 2400mg/die, al secondo L. rhamnosus GG 18×109/die ed al terzo entrambi. Sono stati esclusi i pazienti con comorbidità severe. Al baseline ed ogni tre mesi fino al termine del trattamento si è valutato l’andamento della malattia. I ricercatori hanno studiato le differenze del numero delle riacutizzazioni nei tre gruppi di trattamento.

Il L. rhamnosus GG è efficace nel migliorarela gestione delle riacutizzazioni

La modulazione dell’infiammazione è un aspetto rilevante nel trattamento della RCU ed i probiotici promuovono la tolleranza immunologica. La mesalazina è attualmente il trattamento standard nei malati di colite ulcerosa. I risultati dello studio hanno dimostrato che il L. rhamnosus GG è utile nel contribuire al mantenimento della remissione della malattia.

Nei malati di rettocolite ulcerosa il microbiota è alterato e con un ridotto numero di lattobacilli. Il L. rhamnosusGG agirebbe modificando la flora microbica locale e riducendo la quota di molecole pro-infiammatorie.

L’integrazione di L. rhamnosus GG 18×109/die contribuisce al miglioramento della qualità di vita dei pazienti con rettocolite ulcerosa

La rettocolite ulcerosa riduce drasticamente la qualità di vita dei pazienti e lo scopo della terapia è prevenire le riacutizzazioni della malattia. Il L. rhamnosus GG è un probiotico sicuro ed efficace. Le evidenze suggeriscono che l’integrazione di L. rhamnosus GG al dosaggio di 18×109/die sia utile nel mantenere lo stato di remissione nei pazienti affetti da RCU.

Letteratura di riferimento

  • Zocco et al. Efficacy of Lactobacillus GG in maintaining remission of ulcerative colitis. Aliment Pharmacol Ther 23, 1567–1574
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