I disturbi gastrointestinali del bambino inducono frequentemente i genitori a rivolgersi al pronto soccorso. Nausea e vomito sono i sintomi più rappresentati, ma il trattamento farmacologico non è sempre appropriato. I comuni antiemetici impiegati nell’adulto possono avere importanti effetti collaterali nel bambino.
In quali circostanze subentra il vomito?
Il vomito consiste nell’espulsione del contenuto gastrico in ragione della coordinata contrazione dei muscoli addominali. Si rinviene più frequentemente negli episodi di gastroenterite acuta, la quale ha frequentemente decorso benigno ed autolimitante. Il riflesso del vomito ha origine in due centri cerebrali sensibili agli stimoli scatenanti.
Nei casi di vomito prolungato, assieme all’incapacità di assumere liquidi, può sopraggiungere la disidratazione. La somministrazione routinaria di farmaci antiemetici, quindi, può non essere la scelta più appropriata. Inoltre, i comuni farmaci antiemetici impiegati nell’adulto possono avere gravi effetti collaterali nel bambino. La terapia si basa quindi sulla reidratazione orale.
Quali farmaci antiemetici non utilizzare nel bambino?
I farmaci che inibiscono l’attività dopaminergica come metaclopramide e domperidone, devono essere impiegati con molta cautela nel bambino. La metaclopramide, infatti, non deve essere utilizzata nei bambini con meno di un anno di vita e deve essere somministrata con cautela nei bambini sotto i 5 anni. Il rialzo di prolattina, i sintomi extrapiramidali, l’acatisia e la distonia possono essere i più gravi effetti avversi associati all’uso di metaclopramide. Da scheda tecnica del farmaco, nella popolazione pediatrica compresa fra 1 e 18 anni, la metaclopramide è indicata per il trattamento della nausea indotta da chemioterapici, dunque non di routine.
Il domperidone è ampiamente prescritto nel trattamento delle gastroenteriti acute, ma non ne ha chiara indicazione in letteratura. Comparato alla sola reidratazione orale, l’aggiunta di domperidone non apporta benefici ma espone maggiormente ad effetti avversi. Fra questi, l’allungamento del tratto QT nell’elettrocardiogramma dei neonati li espone a sindrome da morte cardiaca improvvisa.
Lo zenzero può alleviare nausea e vomito
Un rimedio efficace e sicuro per placare nausea e vomito nel bambino è lo zenzero. Ampiamente impiegato come integratore alimentare, diversi sono gli studi che ne hanno indagato le proprietà antiemetiche.
Già dal 1982 uno studio ha dimostrato che lo zenzero è risultato più efficace del dimenidrinato nel trattamento delle cinetosi (es. mal di mare, mal d’auto). La sua sicurezza è tale che si consiglia l’assunzione nelle donne gravide che sperimentano la nausea gravidica. Inoltre, rispetto al placebo, si è dimostrato efficace nella nausea post-operatoria.
Da alcuni studi è emerso che lo zenzero ha un effetto procinetico. Ciò si tradurrebbe nella capacità di stimolare lo svuotamento gastrico e la contrazione antrale aumentando significativamente la motilità gastrointestinale.
Lo zenzero è un alimento sicuro, ben tollerato ed efficace nel ridurre la durata e la severità del vomito nei bambini affetti da gastroenterite acuta. Sono in corso nuovi studi per valutare l’efficacia della somministrazione dello zenzero per via orale nel trattamento del vomito nei bambini dovuto ad altre cause. Non sono riportati in letteratura gravi eventi avversi, ma non deve essere associato all’assunzione di anticoagulanti (es. warfarin) poiché ne potenzia l’effetto.
Conclusioni
Vomito, nausea e disturbi gastrointestinali insorgono frequentemente nei bambini. È inappropriato l’uso routinario dei comuni farmaci antiemetici. La popolazione pediatrica, inoltre, è più suscettibile all’insorgenza di eventi avversi. Lo zenzero è un alimento sicuro ed efficace. Può essere utile in caso di nausea e vomito, nella cinetosi e nei comuni disturbi gastrointestinali.
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